Attività motorie legate ad un ambiente naturale ed incontaminato.
Questo itinerario fa parte di una raccolta che La Rivista del Trekking, in collaborazione con le APT della Costa Toscana, ha dedicato ai più bei percorsi escurionistici di questo comprensorio. Una serie di itinerari che ci condurranno alla scoperta di luoghi affascinanti e ci consentiranno di conoscere meglio un territorio dal grande fascino naturalistico e culturale.
Nello splendido scenario della Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli si trova questo interessante percorso che offre bellezze paesistiche e collegamenti alle tradizioni del territorio. La Villetta di Monterufoli è stata attiva fino alla metà del secolo scorso in relazione allo sfruttamento delle miniere di lignite di questa zona ricchissima di minerali. Leggi…
Percorsi in bici, a cavallo o trekking tra geiser e terme naturali.
Colonne di vapori bianchi che si alzano dal terreno, acqua che ribolle e un panorama suggestivo che ricorda la superficie lunare. Questa è la Valle del Diavolo, dove per la prima volta in tutto il mondo si è iniziato a sfruttare l’energia geotermica, ossia il calore che fuoriesce dalla terra, per produrre elettricità. La valle si chiama così proprio per la presenza dei soffioni boraciferi, famosi già ai tempi di Dante che si ispirò a questo paesaggio per descrivere l’Inferno nella “Divina Commedia”.
Quando si parla di geotermia si immaginano grigie industrie, enormi tubi e fumanti ciminiere, pozzi estrattivi simili a quelli petroliferi.
Un paesaggio largamente alterato dalla mano dell’uomo. Tuttavia, resta grande il fascino che fenomeni geotermici come geyser e fumarole esercitano sui visitatori del Parco delle Fumarole a Sasso Pisano o quello delle Biancane a Monterotondo Marittimo, dello stesso Museo della Geotermia a Larderello, la capitale della geotermia, e porta di accesso all’area geotermica.
Le notizie sui fenomeni geotermici risalgono all’antichità. Una carta militare romana del III secolo d.C., indica due importanti stabilimenti termali, a Volterra e Populonia, che rappresentavano la zona boracifera con numerosi laghetti bollenti. Solo nel XVIII secolo, grazie all’opera dell’ingegnere livornese Francesco De Larderel, iniziò una vera e propria attività industriale per lo sfruttamento delle acque geotermiche. Prima per produrre acido borico, poi con il primo esperimento del 1904 per produrre energia elettrica.
Il Museo ENEL della Geotermia di Larderello, aperto tutto l’anno a ingresso gratuito, illustra i vari fenomeni geotermici. La visita prevede, oltre alle sale del museo, la sala plastici (con diapositive che illustrano la genesi della geotermia, dalla ricerca alle centrali elettriche), il lagone coperto, la sorgente termale. Su prenotazione, si può anche visitare un soffione e una centrale geo-termoelettrica.
Paradossalmente non è a Larderello che bisogna recarsi per osservare e apprezzare in pieno gli aspetti naturalistici del fenomeno geotermico, bensì nel Parco delle Fumarole nel piccolo ma grazioso borgo medievale di Sasso Pisano o nel Parco delle Biancane a Monterotondo Marittimo dove si assiste a una vera e propria esplosione (è proprio il caso di dirlo) di manifestazioni naturali.
Addentrandosi nel Parco delle Fumarole si rimane meravigliati da quelle che potrebbero sembrare, a prima vista, nuvole di fumo originate da mano umana. Avvicinandosi, si scopre che in realtà è la terra a fumare, avvolgendo le colline di caldi vapori.
Un “must” è l’esperienza a Vapori di Birra , il primo birrificio al mondo che produce birra artigianale utilizzando come fonte primaria di energia il vapore geotermico. Sono possibili degustazioni accompagnate da prodotti di aziende locali. Per gli appassionati di storia, una visita alle Terme Etrusco Romane di Bagnone, ad oggi l’unico esempio di terme etrusche nel territorio dell’antica Etruria. Per gli amanti del relax, un tuffo nel complesso balneabile del Biolago alimentato da fonti calde dell’area circostante e dalle acque fredde riscaldate grazie all’impianto del teleriscaldamento geotermico.
Rientrando a Volterra, per chiudere in bellezza, non dimenticate di visitare il borgo di Castelnuovo Val di Cecina, dal caratteristico profilo a grappolo d’uva, composto da una parte bassa e una alta. Nella parte bassa è conservata l’antica cinta muraria, da cui si dipartono percorsi naturalistici come quello che conduce al ponte sul torrente Pavone o quello panoramico sulla Val di Cornia.