Pedalata nella Macchia della Magona
Si percorre la provinciale che unisce Canneto a Casino di Terra. Circa 3 km dalla località La Gabella (incrocio con deviazione per La Sassa) dove è consigliata una sosta per acquistare un panino, si entra sulla sinistra all’area di sosta “La Pompa” del Parco Monterufoli – Caselli, si prende il sentiero ancora sulla sinistra che, superato un vicino casolare in alto, porta all’ingresso della riserva.
Da qui si prosegue, in leggera salita, sul sentiero principale fino a un’evidente deviazione sempre a sinistra che porta direttamente al punto di discesa verso le cascate. In alternativa si trascura la predetta deviazione e si prosegue dritti sul sentiero principale che porta al Laghetto di Caselli e, successivamente, alla Fattoria e alla chiesina di Caselli. Proprio dietro la piccola chiesa, il sentiero si restringe e prosegue in evidente discesa fino a ricongiungersi al percorso proveniente dalla deviazione a sinistra sopra citata.
In buona sostanza le cascate si raggiungono :
– o con un percorso più breve che non passa dal Laghetto e dalla Fattoria di Caselli;
– o con un percorso più lungo (7 km ca) che passa invece prima dal Laghetto e poi dalla Fattoria e dalla chiesina di Caselli.
I due itinerari si ricongiungono al ponte sul Torrente Rivivo. Da qui si prosegue dritti per un paio di km fino a raggiungere il punto di discesa alle cascate. Occorre fare attenzione agli indicatori non evidenti del punto di discesa che ci troveremo sulla sinistra del nostro senso di marcia.
LE NOSTRE USCITE AMATORIALI, Anno 2017 – mountain Bike
scritto da Roberto Galeazzi il 20-10-2017
Nella MACCHIA DELLA MAGONA in MTB
(Area Naturale Protetta di Interesse Locale)
Percorso fino al Passo delle Gollazze Aperte (mt 475)
CARTOGRAFIA
E´ possibile reperire la cartografia presso gli Uffici del Parco in località: La California, Via Aurelia n° 33 (di fronte alla tabaccheria), aperti tutto l´anno dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.
La cartina topografica 1 : 10.000 costa solo due euro, è molto bella ma troppo grande da portare in bici, è più adatta per studiare il percorso a casa sul tavolino. Molto più utile sul percorso è la cartina semplificata su una pagina A-4, che è qui allegata in file e che viene regalata presso gli Uffici (era finita in italiano e me l´hanno data in tedesco-inglese, ma è chiarissima).
PERCORSI
La macchia è attraversata da curatissime strade sterrate, dove è vietato il traffico ai veicoli a motore, e che descrivono un anello su quasi tutto il perimetro del parco.
Inoltre sono stati creati molti bei percorsi single track (st), che attraversano il parco in tutte le direzioni, anche questi molto curati (naturalmente più percorribili in sella in discesa). Basti pensare che i sassi più pericolosi sono stati verniciati in arancione, che in alcuni punti sono state create piccole rampe per permettere ai rider più abili di saltare e che tutti i percorsi sono ben segnalati con cartelli.
AMBIENTE
Si parte a livello del mare da una bellissima macchia mediterranea che via via salendo si modifica fino a trasformarsi in maestose faggete nei punti più alti.
Come spesso accade, nella nostra macchia “molto chiusa” cioè fitta, i punti panoramici sull´orizzonte sono pochi, ma sono tutti segnati sulla carta topografica.
Da non perdere il punto panoramico in prossimità del Passo delle Golazze Aperte che è sensazionale!
PUNTO DI PARTENZA
La partenza è dal bel paesino di Bibbona. E´ possibile lasciare l´auto in fondo a Via Salnitro in un´ampio parcheggio sterrato e approfittarne magari per un giretto di 10 minuti, attraverso il piccolo borgo antico, molto pittoresco.
In alternativa, se si ha fretta, si può continuare in auto su via della Camminata EST (SP n°15) oltre il Comune, fino al parcheggio del cimitero meno di 1 Km oltre il paese, e lasciare qui l´auto.
PERCORSO
Consultare la cartina che ho allegato.
1- Percorrere la strada n°5 fino al Passo del Terminino (281 mt), 5 km circa. Strada sterrata larga dal fondo ben curato, che sale senza grossi strappi ma con una discreta pendenza (per lunghi tratti ben oltre il 5%).
2- Strada n° 10 fino a Poggio al Fango (340 mt), uguale alla precedente di 3 Km circa.
3- Continuare sulla strada n°10, facendo attenzione a prendere il bivio a sin che sale da Poggio al Fango (è segnalato) per altri 5 km circa sino a Poggio il Morticino.
4- Proseguire sino alla catena (0,5 km circa) e qui prendere sulla sinistra il sentiero st di 0,3 km in dolce salita che porta al punto panoramico del Passo delle Golazze Aperte. Di qui si gode un panorama unico, con lo sguardo che si perde su fittissimi boschi sconfinati in tutte le direzioni, senza traccia di opere umane.
Verso sud in lontananza, si osserva spuntare su un cucuzzolo appuntito, nel giogo disegnato dai colli più vicini, la rocca di Castiglioncello di Bolgheri, la cui costruzione iniziò nel 780. Tutti i terreni della zona sono recitanti e di proprietà da innumerevoli secoli della famiglia Della Gherardesca. Sulle pendici a mezzogiorno di Castiglioncello, in una pietraia dissodata, a fine anni ´60 sono stati piantati i primi vitigni che producono il Sassicaia (!) e i primi barrique furono
invecchiati nelle cantine della rocca. Un solo giorno l´anno, il 16 di luglio, nella festa del patrono, vengono aperti i cancelli ed è possibile dalla strada Bolgherese Vecchia, accedere su una strada sterrata, a Castelluccio di Bolgheri, subito sotto Castiglioncello, dove il parroco di Castagneto Carducci celebra la messa e poi visitare la rocca dall´esterno
Verso occidente si osserva in lontananza Bibbona e più dietro l´orizzonte marino.
Il sentiero st prosegue ancora verso sud e verso Castigliocello, ma io da qui sono tornato indietro e siamo arrivati anche al bordo della carta topografica.
5- Si ritorna rapidamente sino a Poggio il Morticino, dove inizia un sentiero st in discesa nel bosco di 1,5 km, sino alla località Immaginetta.
6- Di qui la strada n° 12 riporta sino a Poggio al Fango (4 km circa). Sulla carreggiata hanno riportato da poco una quantità enorme di sassi appuntiti di cava e anche se li hanno ben spianati, su di essi le piccole ruote, strette, della mia mitica 26´ affondavano quando la velocità era troppo bassa. Tanto che in qualche punto in lieve salita, sono dovuto scendere. A primavera, quando il fondo si sarà assestato, anche questa strada sarà probabilmente perfetta.
7-Sentiero st n°7 in discesa nel bosco di 4 km circa che arriva alla Casa della Forestale (non è segnato sulla cartina che ho allegato).
8- Di qui una breve strada in discesa, la n°6, che poi alla catena diviene n°9, riporta alla n°5 dalla quale siamo entrati.
Distanza totale: 23 km.
Ascesa totale: 554 mt
Tempo impiegato: 2 ore (di percorrenza effettiva)
Bibbona 18/10/2017
Altro percorso della Macchia della Magona
Punto di partenza: Bibbona (LI), raggiungibile via SS1 Aurelia uscita La California, oppure via Volterra – Saline
Dislivello: 900 metri
Km: 39
Difficoltà: mediofacile, alcuni tratti tecnici
Cartografia: “Macchia della Magona – carta naturalistica, itinerari naturalistici”, 1:10.000, D.R.E.AM./S.EL.CA.
Periodo consigliato: da settembre a giugno
Roadbook: Dal campo sportivo di Bibbona si scende a sinistra per poi prendere a destra in salita attraverso il paese; dopo il cimitero la strada scende al bivio di Poggio Cornetto, dove si va a sinistra su sterro. Subito prima di un ponticino si piega a sinistra e successivamente a sinistra lungo un viale bordato da cipressi in salita;
in cima si tiene la destra, si incontra un rudere per poi immettersi sul sentiero n.2 che sale da destra. La mulattiera sale decisamente verso Le Fornacine: qui si gira a sinistra sul sentiero 4 ma lo si lascia subito proseguendo a diritto dapprima in single nel bosco, poi in discesa: si prende il primo viottolo a destra in diecesa ripida fino a sboccare sulla sterrata che proviene da Poggio al Pero. Si prende a destra, poi a sinistra in discesa oltre una sbarra. Dopo un breve tratto in discesa si tiene la destra per due volte, immettendosi in uno stradello che risale nel bosco fino a divenire un single scorrevole; ad un tornante si tiene la destra continuando a salire nella macchia. Dopo aver superato un capanno di caccia si arriva in un campo, dove si tiene la destra su un viottolo in dura salita.In cima si gira a destra e successivamente a sinistra di nuovo sul sentiero 2 fino al passo del Terminino. Qui si incontrano ben cinque strade, noi proseguiamo a diritto sul sentiero 10 fino al successivo incrocio di Poggio al Fango, dove inizia il primo tratto di discesa su singletrack, segnato come sentiero 7 sulla destra. Il single termina nei pressi della Casetta Forestale, da dove in breve si raggiunge la sterrata segnata come numero 9: si gira a destra fino all’ incrocio con la strada principale, che presa a destra riporterà al passo del Terminino.
Si imbocca di nuovo il sentiero 10, ma stavolta a Poggio al Fango si piega a sinistra salendo verso le Golazze Aperte. Arrivati in cima si prende a destra il sentiero 16 fino ad un punto panoramico; si torna indietro e si incomincia a scendere ma dopo 500 metri si lascia lo sterro a sinistra su un sentierino indicato da un cartello che scende ripidamente verso l’Immaginetta. Qui si imbocca il sentiero 14, un lungo single che termina sullo sterrato n.9: si gira a sinistra e si segue il sentiero a destra in discesa verso dei capanni di caccia e successivamente su una sterrata. Si attraversa l’asfalto aggirando una casa sulla destra, poi al primo incrocio si va a destra fino all’ asfalto: qui si prende a destra e successivamente a sinistra alla sterrata. Si tiene la destra (a diritto si va a Marina di Bibbona) seguendo poi la sterrata attraverso ai campi che conduce direttamente al campo sportivo di Bibbona.